Sul Testo Unico del Pubblico Impiego (D.Lgs. 65/2017) viene specificato, che: “previsione dell’accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue, quale requisito di partecipazione al concorso o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici, secondo modalità definite dal bando anche in relazione ai posti da coprire”.
Generalmente la conoscenza della lingua straniera da parte del candidato viene valutata sia attraverso le prove preselettive e le prove scritte che in sede di prova orale, ad eccezione dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) che lo scorso dicembre ha annunciato l’assunzione di 1.100 laureati tramite un concorso che aveva tra i requisiti, oltre alla laurea magistrale in economia, ingegneria gestionale o legge, il possesso del certificato B2 di lingua inglese.
Per quanto riguarda invece il nuovo concorso per docenti, che nella primavera 2018 coinvolgerà circa 80.000 aspiranti, in possesso del titolo idoneo per l’accesso alla classe di concorso richiesta e i 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche, verrà richiesta anche la conoscenza di una lingua straniera. Pertanto, come già accaduto nei precedenti concorsi del 2012 e del 2016, i candidati durante la prova orale dovranno dimostrare di conoscere una lingua straniera europea (di solito quella più scelta è l’inglese), almeno di livello B2.
La lingua va scelta tra: inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Non è richiesta la certificazione, è richiesto di dimostrare, all’interno della prova, di possedere tale conoscenza al livello B2. Naturalmente è bene che ciascun aspiranti valuti bene la strada migliore per ottenere tale conoscenza. E’ stato dimostrato che la scelta di frequentare un corso individuale e personalizzato presso una scuola di lingue qualificata consente di ottimizzare i tempi di apprendimento raggiungendo in tempi veloci dei risultati sorprendenti.